Nato a Nizza nel 1928, Armand Pierre Fernandez, comunemente conosciuto come Arman, è stato uno degli artisti di maggior rilievo nello scenario internazionale della seconda metà del Novecento.
Cresciuto tra gli oggetti del negozio di antiquariato paterno, inizia a dipingere già a 10 anni e nel 1946 entra nella scuola di Arti Decorative di Nizza. L’incontro con Yves Klein e Claude Pascal è un momento cardine nella vita dell’artista diciannovenne. I tre diventano amici fraterni e iniziano a vivere momenti esaltanti insieme: partono per un viaggio attraverso l’Europa in auto-stop, durante il quale Arman inizia ad approfondire la filosofia, il buddismo e l’astrologia.
Dopo aver incontrato Pierre Restany e di Cesar, dà origine alla creazione del movimento chiamato Nouveau Réalisme, così definito da Pierre Restany, ispiratore e critico di riferimento del gruppo. Con il tempo Arman focalizza la sua arte sull’oggetto fisico fino ad arrivare alla sua stessa accumulazione del medesimo: realizza così accumulazione di oggetti reali o di rifiuti della società. Sono un magnifico esempio la serie delle poubelles creata nel 1959.
A partire dal 1961 si dedica alla decomposizione dei soggetti utilizzando la tecnica del découpage, inoltre approfondisce le sue ricerche su molti bronzi, che portano alla creazione delle Combustioni nel 1963. La sua attenzione si dirige verso l’assemblaggio di elementi meccanici nel biennio successivo.
Negli anni ’70 la sua ricerca sperimentale lo sposta verso l’inclusione di materiali classici in piattaforme di cemento, definite tecnicamente Beton. Nel decennio successivo, invece, amplia il suo ventaglio tecnico, moltiplicando le diverse procedure di esecuzione: dalla pittura brush strokes al dirty paintings, dallo shooting colors alla combustione più bronzo. Dalla metà degli anni ‘80 realizza alcuni interventi su monumenti pubblici e realizza anche sculture monumentali. Ad inizio degli anni ‘90 inaugura Atlantis, una nuova serie di sculture.
Arman Fernandez muore a New York nel 2005.