Mimmo Rotella, nato a Catanzaro nel 1918, inizia presto i suoi studi artistici a Napoli, dove ottiene nel 1944 il diploma al Liceo Artistico. Tra il ’44 e il ’45 insegna Disegno a Catanzaro. Le sue opere sono soprattutto dominate da un astrattismo geometrico. La sua prima mostra viene realizzata nel 1951 a Roma nella galleria Chiurazzi, ma non ottiene molto successo. Durante un soggiorno a Parigi conosce l’arte francese e in seguito, grazie a una borsa di studio, si reca negli Stati Uniti. Nel 1953, dopo aver interrotto la sua produzione pittorica a causa di una crisi, viene colpito da un manifesto pubblicitario e così dà vita al décollage. Sulla tela vengono incollati dei pezzi di manifesti strappati dai vari manifesti per strada con la tecnica del collage dei cubisti, contaminata con la matrice dadaista del ready made. Segue la pratica del doppio décollage, ovvero il manifesto viene strappato due volte, prima dal cartellone, poi in laboratorio. Riceve nel 1956 il Premio Graziano e nel 1957 il Premio Battistoni e quello della Pubblica Istruzione. Nel 1960 aderisce al Nouveau Réalisme. Nel 1961 a Parigi espone nella mostra “À 40° au-dessus de Dada”, nel 1964 partecipa alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e nel 1965 alla IX Quadriennale di Roma. Fra il 1967 e il 1973 realizza gli Art-typo, con cui sovrappone le immagini pubblicitarie. Interviene sulle riviste con solventi riducendole a impronte (frottage) o cancellandole (effacage), oppure accartoccia i manifesti chiudendoli in cubi di plexiglas. Nel 1980 si trasferisce a Milano dove realizza le “blanks”, manifesti pubblicitari ricoperti da fogli bianchi. Nel 1992 riceve dal Ministero della Cultura francese il titolo di Officiel des arts ede Lettres. Dal 1997 si interessa anche di pittura digitale. Muore a Milano nel 2006.